Nella totale indifferenza, e nella totale autarchia, il nostro paese va avanti, e lo fa ricordandosi di appartenere ad un contesto internazionale solo quando questo è funzionale agli interessi del suo governo.
L'Italia non si adegua alle direttive europee relative al protocollo di Kyoto. Il fatto poi che sia in buona compagnia assieme agli Stati Uniti D'America può gratificare il capo del governo, ma non me, e gli altri che hanno a cuore la propria salute e quella del pianeta.
Più nello specifico italico, mi preme far notare, che ancora una volta, si strizza l'occhio alla CONFINDUSTRIA per quel che concerne gli adeguamenti richiesti da Bruxelles per ridurre le emissioni nocive all'ambiente. La ragione è sempre la stessa: - è in atto una grave crisi internazionale, e proprio adesso la nostra economia non può permettersi altri sacrifici -
Per quel che ne so, la nostra industria, salvo rare eccezioni, non ha mai brillato per iniziativa, e solo quando le conviene si ricorda che esiste uno Stato Sociale. Molti, soprattutto oltralpe, ci fanno notare, che se siamo entrati nel G8 è perché abbiamo posto solide basi nel lavoro nero, tra gli anni sessanta e settanta, quando ci siamo permessi uno slancio tale da imporre il tanto famigerato made in Italy nel mondo, ma a scapito dei diritti dei lavoratori. Alla fine degli anni novanta invece, e qui Saviano docet, nell'area euro siamo entrati grazie anche ai tagli di bilancio relativi allo smaltimento dei rifiuti industriali, che hanno permesso all'industria settentrionale di affrontare agevolmente le ristrettezze imposte dall'allora governo di centro-sinistra, sversando di tutto e a prezzi irrisori nelle campagne campane. Sappiamo tutti, e non solo grazie all'autore casertano, che l'affare continuerà con ben 5 termovalorizzatori nella nostra regione, e che la storia non è ancora finita. Infatti continua con l'abbattimento dei diritti minimi della popolazione, in primis quello del diritto alla salute.
Ma è ormai risaputo che - è in atto una crisi planetaria ed epocale e "tutti" dobbiamo fare dei sacrifici - così la presidentessa degli industriali italiani prenderà la Ferrari solo il sabato e altri prenderanno lo stipendio solo ogni due mesi, se gli va bene!
Crisi planetaria, e con l'Undici Settembre siamo a due! Ma portasse sfiga quello là!
Salute, Ciro