sabato 12 gennaio 2008

Accidenti caro Antonio, in poche righe mi hai riempito la memoria di tanti ricordi. Giuro però che del pulmino privato non ricordavo niente. Vorrei contribuire a ricordare tre cose:
un momento di vita liceale, una gita e precisamente quella a Rimini ed infine qualcosa della magica serata.
Iniziamo dalla prima: ho impresse in mente varie cose.
Ricordo per esempio che Gianfranco Tufano si alzava prestissimo (già annusava la rigida disciplina militare) ed andava a chiamare Claudio Capoluongo che puntualmente scendeva di casa alle ormai 8 e 25 minuti facendo arrivare il Tufano sempre in ritardo.
Ricordo delle mazzate inferte sui nostri giovano corpi dal prof. Sciarra.
Un giorno mentre eravamo in bagno a cazzeggiare in quattro, mi sembra io, Pino Stella l'immancabile Roberto Gasso e Paolo Marino ecco piombare nei bagni il prof Sciarra: tutti si girano per simulare l'atto di far pipì vicino ai bagni a muro, dicevo tutti compreso me. Non avevo però calcolato che i bagni erano solo tre: simulavo di far pipì in faccia al muro senza esserci nessun vaso: MAZZATA TREMENDA .
Della gita vorrei ricordare che avevamo tutti la ritirata alle 22.30 mentre le altre scuole uscivano a quell'ora. Orario imposto dal mitico prof. Sacco.
Il play boy del periodo, Paolo Palumbo, mio compagno di stanza conosce una ragazza di un liceo di Bergamo e sparisce per ore.
Il tempo passava inesorabile ed io ed il prof Sacco eravamo ad attendere Paolo nell'androne dell'albergo. Alle 24.00 precise il Prof. ed io andiamo decidiamo di andare in missione: si parte per le strade e soprattutto le spiagge di Rimini alla ricerca dello studente perduto.
" Rivellini vedi se tra quei due laggiù c' è Palumbo" esclamava Sacco indicando varie coppie intente a fare i fatti loro in riva al mare. Ed il povero Rivellini si recava quasi in prossimità di quelle bisbigliando Paolo, Paolo. "Qui non c'è nessun Paolo" mi dicevano incazzati. Che coraggio che avevo avuto.
Alle 01.00 , in piena notte ecco che rientra il Pierre Cosso degli anni 80.
Nonostane un solo braccio ed in precario equilibrio ecco partire un violentissimo schiaffo da parte di Sacco contro il viso di Paolo. In mente mia pensai: speriamo che almeno si sia divertito con la bergamasca altrimenti curnut e mazziat.
Passammo tutta la notte svegli. Paolo era disperato perchè Sacco gli disse che l'avrebbe sospeso da tutte le scuole d'Italia, quando ecco una celesta visione: bussa alla porta la Lupica in vestaglia quasi trasparente................... vabbè poi vi racconto.
Lo schiaffo che ebbe Paolo mi riportò anche alla mente quello che ebbi l'anno prima da Monica Guzzo: la fanciulla era piegata mi pare si dica a 90° alla finestra per osservare chissà cosa ed io dietro di lei feci quello che avrebbe fatto qualunque uomo: la cosiddetta MANIATA. Mamma mia che schiaffo che ebbi: Ricordo che avevo da pochi giorni messo dei costosissimi occhiali, inizio della mia miopia che volarono per l'aria e non furono mai più ritrovati.
Della magica serata vorrei per adesso solo dire che proprio il Prof. Sacco l'altro giorno è venuto a trovarmi allo studio e mi ha confidato che per alcuni minuti si è appartato per la forte emozione. Aveva le lacrime agli occhi..................continua
Vito

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Uh! La prof. Lupica...quanti ricordi...peccato fosse un periodo di tanta teoria e poca pratica (e non mi riferisco alle equazioni ).
E meno male che in tasca, al posto dei videofonini, all' epoca avevamo solo degli innocui gettoni telefonici ( ve li ricordate ?)

Anonimo ha detto...

Beh! io sono stato una sorta di meteora in quel liceo e i miei ricordi non sono così idilliaci come i vostri, ma so far tesoro del meglio che è in ognuno di noi e ho conservato buone amicizie con molti ex compagni di scuola e ho rivisto tutti con piacere il giorno del ventennale.
Devo dire però che la cosa che più mi ha colpito è stato il rivedere gli allora odiati professori.
Sarà che adesso sono passato dall'altra parte della barricata e capisco molte cose che all'epoca non riuscivo nemmeno ad immaginare, ma mi ha colpito molto rivederli nella loro umanità, ed ho rimpianto il non aver potuto conoscerli meglio da studente.
Sacco per me era ed è un grande anche se malgrado le sue affermazioni non m'ha mai bucato da lontano.
Un saluto
Ciro

antarta ha detto...

A me dispiace di non aver passato abbastanza tempo con voi, i miei compagni di classe.

Certo, ne ho avuti anche alle elementari, alle medie - e poi all' Universita'... ma i compagni di liceo saranno sempre "I" compagni di classe.

Sara' perche' vi ho conosciuti in un epoca di relativa instabilita' emotiva, che amplificava a dismisura i vostri pregi che difetti in una specie di acid trip ormonal-adolescenziale... ?

Poi proprio quando mi sono finalmente 'svegliato' (quinta liceo) e ho iniziato a divertirmi ho dovuto mollarvi, quindi il senso di nostalgia e' ancora piu' forte.

Antonio (in trasferta a Tokio!)

Anonimo ha detto...

forsan haec olim meminisse juvabit

Blog help

  • chiunque puo' lasciare commenti ad un post, cliccando sul link 'commenti' in fondo al post stesso
  • Per diventare autore: contattare antarta@libero.it
  • Per gli autori: per aggiungere un nuovo post o si usa il sito, oppure si puo' inviare una e.mail all' indirizzo 'anttarta.torricelli@blogger.com'. Il vostro messaggio, testo piu' immagini di dimensione massima 10Mbytes, verra' pubblicato in automatico.

Che juorn'e', e che ore so' ?