A Napoli era naturalmente <<'a cascetta>>
Rigorosamente faveza occhieggiava dalle bancarelle degli abusivi al posto dei CD masterizzati dei giorni nostri.
Ce n'erano un paio veramente fornitissimi a Mergellina, nella zona di birra-e-taralli-da-mangiare-sugli-scogli (ma questo luogo della memoria meritera' un post a parte)
La vera svolta fu la comparsa degli stereo 'a doppia piastra', che permettevano a chiunque di improvvisarsi duplicatore.
Una rivoluzione simile a quella di e.Mule dei giorni nostri, fatte le debite proporzioni.
Cassette da 'sdoppiare' per gli amici.
Cassette da riavvolgere con la matita quando il mangianastri faceva troppo onore al suo nome e inghiottiva il nastro magnetico come fosse uno spaghetto.
Cassette 'metal' all' ossido di ferro per prestazioni eccezionali - ma guai a sbagliare e selezionare 'metal' sul mangianastri quando la cassetta e' normale, o viceversa ! (ma non ho mai capito perche' )
Cassette cui affidare i propri pensieri piu' segreti, o 'mozzoni' di canzoni strimpellate malamente alla chitarra, giusto per sentire l'effetto che faceva, e subito cancellate.
Pile e pile di cassette che ancora languono da qualche parte - nei cassettoni sotto i nostri letti, nei nostri scantinati, nelle nostre soffitte. Sempre che le nuove generazioni non le trovino e decidano di farne stelle filanti, come e' capitato a me.
Centinaia di metri di nastro magnetico all' ossido di ferro, che portano incisa la colonna sonora dei nostri anni d'oro....
5 commenti:
Giocoforza, se si parlava di "cascette faveze" non si poteva che pensare che al mitico Mixed by Erry il capostipite di tutti i falsificatori, il nume tutelare del plagio, l'incubo della SIAE!
Tra le tante mie pittoresche frequentazioni ammetto di averlo conosciuto e devo dire che come persona non era male. Oltre che un'atavica e partenopea simpatia aveva un notevole dote di umanità.
Ne parlo al passato poichè non so più che fine abbia fatto,infatti dopo l'essersi autodenunciato, caso più unico che raro, incominciò ad avere un'innumerovole serie di guai con la "giustizia". Era l'epoca (primi anni novanta del secolo scorso) in cui le majors incominciavano ad imporsi anche alle nostre latitudini.
Io lo vedo ancora come un antesignano della filosofia della libera codivisione delle arti. E anche se ci lucrava sopra, in Italia c'è sempre stato di peggio, e se ve lo dice un dipendente statale, nonchè precario potete crederci.
Saluti Ciro
Io di cassette ne ho 684 tra originali e registrate e tutte perfettamente funzionali e catalogate.
Alla faccia de CD.
Non parliamo poi dell'LP.
Niente di più bello, caldo, artistico, pittorico.
Viva la musica!
Ciro
In effetti, Ciro, guardandomi indietro devo dire che sei stato il mio mentore musicale.
Colui che mi strappo' all' abbrutimento dei gruppetti pop tipo Duran Duran e Spandau Ballet e mi fece conoscere Edoardo Bennato (prima maniera), i Queen, i Pink Floyd, gli Eurhitmics, Mike Oldfield, Lou Reed e tanti altri.
Poi pero' mi sono perso per strada, non ho seguito la via musicofila tracciata dal maestro.
Subito dopo il diploma abbracciai la new wave inglese - Depeche Mode, Ultravox, U2, Simple minds che ben si intonava con l'abbigliamento dark gia' citato.
Durante l' Universita' il nero divenne un nero anarcoide, e frequentazioni equivoche mi portarono ad apprezzare Ramones, Led Zeppelin, The Clash, i Metallica.
Attualmente sono in fissa coi Red Hot Chili Peppers e gli Evanescence ( Amy Lee e' troppo, troppo, troppo... ) e in Italia i Tiromancino.
Non cito ovviamente tutta la rumenta anni '80, che mi piace per il solo fatto che e' degli anni '80...
Uè, fate i bravi, non mi mortificate, ma io ascoltavo soprattutto Pepp a'lent. Al secolo Peppino di Capri. Rooooobertaaaaa.
he,he.he
Pepp'a'lente ? Un peccato veniale.
Vogliamo parlare delle sigle dei cartoni animati ?
DAAALTAAANIOOOUUUUSSS!!!!
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