giovedì 2 ottobre 2008

Precari abusivi

A proposito di Scuola.

É da tempo che si sente dire che buona parte del precariato esistente in Italia sia in qualche modo abusivo. Non vorrei che questa informazione, non del tutto precisa, divenisse un'altra leggenda metropolitana, tra le tante di questa nostra società. Non vorrei che si stesse preparando il terreno per nuovi e drastici tagli nella Pubblica Amministrazione.

Il campo è abbastanza vasto e quindi mi atterrò a ciò che conosco meglio cioè la Scuola.

Essendo un docente di lingua spagnola insegno da circa otto anni nella Scuola Statale e dopo aver superato un Concorso Pubblico, dopo due abilitazioni, dopo vari corsi di perfezionamento e qualifiche nel mondo della scuola, e con solo cinque assenze negli ultimi quattro anni, tra l'altro svolti presso la stesso istituzione scolastica, mi vedo ancora disperatamente aggrappato allo scoglio della precarietà.

Non dovrei temere nulla dagli ultimi provvedimenti, illustrati dal ministro Brunetta durante un programma condotto da Augias (Le storie del 1/10/2008), che meticoloso nel chiosare le domande del giornalista si dimostrava invece superficiale sull'argomento precariato. Ad esser sincero non mi illudo più di tanto, anche perché questo governo e chi per lui  sembra aizzare tutta una serie di luoghi comuni contro chi è d'ostacolo ai suoi progetti, "zingari rapitori di bambini, statali fannulloni, piloti privilegiati" e così via. Uno di questi in via di allestimento è proprio quello sulla "baronia del precariato".

La vulgata è che esistono precari che non hanno sostenuto concorsi.

Nello specifico che mi compete, gradirei fare alcune precisazioni sull'argomento.

Per entrare nella scuola italiana come docente a tempo indeterminato o a tempo a tempo determinato per le supplenze annuali, bisogna entrare nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, e per farlo, bisogna, dopo la laurea, seguire tre strade:

la prima è quella del Concorso a Cattedre (l'ultimo tenutosi nel 2000) grazie al quale si ha accesso anche alla graduatoria di merito, che da diritto, nella misura del cinquanta per cento, a partecipare alle disponibilità delle cattedre a tempo indeterminato, l'altro 50% spetta invece alle graduatorie ad esaurimento;

la seconda è quella delle SSIS ovvero le Scuole di Specializzazione all'Insegnamento Secondario che fino a oggi si tenevano con scadenza annuale e con un rigido esame d'ammissione;

Infine la terza via è quella dei Corsi Abilitanti (l'ultimo nel 2006) ai quali, pur non avendo superato concorsi, vi si può accedere dopo aver insegnato una qualsiasi disciplina per almeno trecentosessanta giorni. Attualmente tali corsi sono gestiti dalle Università.

Quest'ultimo è il meno ortodosso dei metodi reclutativi, se si esclude l'ormai inutile "messa a disposizione" da inviare alle singole scuole, ma come negli altri due si è obbligati a seguire tra l'anno e i due di corso ed essere esaminati in itinere e a termine. Il punto debole dei corsi abilitanti è che la maggior parte di quelli che li frequentano hanno prestato servizio presso le scuole paritarie e parificate, dove non è necessaria l'abilitazione e dove in buona parte nepotismo e clientela la fanno da padrone, ma a tutto ciò il governo ha già provveduto premiando i privati con nuove sovvenzioni.

Detto questo e visto che in realtà il precariato dei docenti, e in linea di massima anche quello A.T.A., non usurpa nessun diritto, mi augurerei che l'informazione fosse più attenta alla realtà e talvolta alla specificità delle problematiche, perché sembra che ci si dimentichi che dietro il muro del luogo comune, ci sono famiglie, ci sono persone che con passione e dedizione lavorano, senza arricchirsi e con l'unica soddisfazione di vivere svolgendo il mestiere più bello che ci sia, quello dell'insegnante.

Salute, Ciro

 

 

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Pero'!; lo avevo detto che tenevi una bella "capa".
Insegni spagnolo?
Purtroppo lo sviluppo non è stato magnanimo con me.
Spilungona è forse il soprannome.

Anonimo ha detto...

Orcocan!
La cosa si fa intrigante.
E chi sarai mai?
Forse una di quelle malcapitate oggetto dei miei goffi interessi adolescenziali?

Anonimo ha detto...

Si avvertono gli spettabili utenti del blog che il sito NON PUO' ESSERE USATO PER MOTIVI STRETTAMENTE PERSONALI, (non è un'agenzia matrimoniale)nè tantomeno per continuare a leggere frasi misteriose: che palle, ci vuoi dire chi sei?
Ciro ti prego, strappale un (nuovo) appuntamento e dicci finalmente chi essa sia. Rifateve ste benedette lunghe camminate ma illuminateci sull'identità.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo mi sembra che prima di criticare la pseudo-Camilla per il suo di anonimato devi scendere a patti prima con il tuo.
Inoltre, senza ritornare sulla libertà che sancisce l'uso di questo blog devi sapere che quì non si fanno nè agenzie matrimoniali nè appuntamenti al buio, ci si esprime come meglio si crede e soprattutto rispettando chi ti legge e interagisce con te.
Leggendo la breve corrispondenza tra me e gli utenti e in particolar modo con Camilla (sic) si potrà facilmente osservare che il mio scopo nello scrivere non è quello fare acchiapanza, ma di comunicare, magari in maniera ironica, ma il mio scopo è esclusivamente e umanamente quello.
Quindi non andate a cercare quello che non c'è e godiamoci, palesemente o anonimamente questo nostro piccolo grande spazio.
Salute

Anonimo ha detto...

Scusa, ma non volevo offendere nessuno, era solo un'affermazione simpatica.Anche perchè parliamo di una mia compagna di classe.
Lungi da me criticare questo spazio che avete così simpaticamente creato.
salve

Anonimo ha detto...

Ok. A presto e senza rancore

antarta ha detto...

Ciru', condivido , ma capisco anche la frustrazione della marea di poveri cristi che s'e' stufata di partecipare negli anni a concorsi-farsa.

Mia moglie ha provato a ripetizione, ma pur essendo preparatissima e intelligente si e' vista sempre scavalcare da gente che, diciamo cosi', usava altri metodi.

Generalizzare e' sbagliato, ma quando ne hai viste tante - troppe - il puro disgusto prende il sopravvento sulla razionalita' e il sonno della ragione - eccetera eccetera eccetera ...

Anonimo ha detto...

Per chi fosse interessato all'argomento Scuola e precariato, per ulteriori argomentazioni e riflessioni a riguardo, clicchi il link che segue.Salute, Ciro

http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=3405

Anonimo ha detto...

Meglio se lo digitate, la mia perizia informatica talvolta latita.
Salute, Ciro

antarta ha detto...

Napoli: mazzette per supplenze, truccate le graduatorie.

NAPOLI- Sessanta persone sono state denunciate nell'ambito di un'inchiesta che ha scoperto la manomissione degli archivi informatici del Provveditorato agli Studi di Napoli. Le graduatorie - secondo quanto riferisce Il Mattino - sarebbero state truccate per favorire un gruppo di docenti nell'attribuzione di incarichi e supplenze: per ottenere questo risultato sarebbero state pagate mazzette.

C'ERA UN TARIFFARIO - Esisteva, secondo l'informativa trasmessa dalla Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica di Napoli, un vero e proprio tariffario, a seconda che si trattasse di elementari o medie. Corruzione e falso i reati per i quali si indaga. L'inchiesta si è avvalsa della denuncia, tra le altre, della direzione scolastica regionale della Campania. Secondo il direttore scolastico campano, Alberto Bottino, gli hacker sarebbero esterni al Provveditorato, i docenti «disonesti» individuati ed isolati. L'inchiesta mira però ad accertare anche l'eventuale esistenza di una talpa all'interno degli uffici.


(dal Corriere della Sera, 19 ottobre 2008)

Anonimo ha detto...

Il punto è proprio questo, se infatti hai mandato questa notizia è perché, sotto sotto, anche tu pensi che ci rubiamo lo stipendio!
Le truffe non esistono solo nel mondo della scuola, ma anche nel mondo della finanza, degli alimenti, dello "sport", e la lista potrebbe seguire a lungo, ma nessuno sembra che attacchi con serietà i succitati contesti, o che scenda così a fondo nell’attacco alla categoria.
Si punisca chi infrange la legge, si snidino i furbi, e non puntate il dito sempre sulla stessa categoria.
Che fine ha fatto la lotta all’evasione fiscale, e i falsi invalidi? Siamo sicuri che ci sia la voglia di aprire il vaso di pandora?
Ripeto, la non quantificabilità nel breve periodo del prodotto dei nostri sforzi, la volontà nello gestire la cultura da parte di chi ci comanda e perché no, un'umana quanto deprecabile invidia da parte di taluni, ci pone continuamente e spesso incolpevolmente alla berlina.
In Italia sarebbe bastato l'aver applicato i giusti controlli, in tutti i campi, del resto sono previsti e pagati. Ma è evidente che proprio la politica non vuole applicarli. Si crea cosi il famoso cane che si morde la coda, dove a seconda delle convenienze, si sceglie chi privilegiare e chi osteggiare, anche se in questo, con la scuola, i governi che si sono succeduti negli anni della Repubblica, sono stati tutti coerenti.

antarta ha detto...

Ciro,

niente di personale, of course.

L' Italia e' una barca che fa acqua da tutte le parti e questo dipende, secondo me, dalla cronica incapacita' di guardarci come sistema e non come un insieme di tante piccole corporazioni e campanili in lotta perenne tra loro.

Generalizzare e' sbagliato, ma anche le difese d'ufficio delle 'categorie' danno secondo me facile copertura ai furbi che in questo stato di cose ci sguazzano.

O agli ignavi che ci si adeguano perche 'tanto cosi' vanno le cose'.

La politica ?

La politica, collettivamente parlando, e' espressione di cio' che siamo noi, 'societa' civile' che a parole s'indigna e s'incazza ma poi posta di fronte all' opportunita' non esita a ricorrere alla frode e al sotterfugio.

E' , naturalmente, solo la mia opinione personale resa particolarmente amara dalle fregature che l' idealismo e gli idealisti mi hanno riservato negli ultimi dieci anni.

E che mi ha reso emigrante per poter vedere debitamente riconosciuti i miei meriti proferssionali...

Anonimo ha detto...

Chi ti scrive ha investito tutta la sua vita lavorativa, e in buona parte quella intellettuale, nella sua professione. Quindi penso anch’io di meritare, come tanti, se non uno stipendio fisso (ad oggi non ho ancora percepito alcuno stipendio e il mio genericamente ammonta a € 1.200,00 netti) almeno il rispetto di persona onesta e lavoratrice.
Ti rispetto in quanto persona, oltre che amica, anche coerente, ma permettimi di sottolineare la mia critica nei confronti di chi macchia il nome non solo della categoria degli insegnanti ma quella di tutte le categorie lavorative. E magari mentre noi ci arrovelliamo in queste diatribe, loro fottono e chiagnono, e spesso ridono alle nostre spalle.
E' con questi che ce l'ho, oltre che con i lacchè pennivendoli della nostra Repubblica, che tronfi della loro faziosa eloquenza diffondono il banale.
Salute, Ciro

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