lunedì 17 marzo 2008

Anni '80: motori ruggenti ...

Dopo varie ondate di rottamazioni e disincentivi per le auto inquinanti, delle auto che affollavano le strade negli anni '80 e' rimasta memoria solo nelle commedie all' italiana dell' epoca.
Non parlero' delle macchine anni '60 e anni '70 che ancora circolavano ai nostri tempi.
Ok, oggi le troviamo brutte, rumorose, inquinanti - ma avevano diversi pregi.
Avevano quasi zero elettronica a bordo - sistemi semplici: tutta meccanica ed idraulica, quindi scarsa propensione a guastarsi ( e se ve lo dice un ing. elettronico ...)
In virtu' della mancanza di ABS ESP bla bla bla ... - tutta roba di cui oggi ci hanno convinto che non potremmo mai fare a meno - avevano dei costi immensamente piu' ragionevoli.
Basta confrontare quanto costa una Panda moderna, e quanto costava il 'primo' inimitabile "pandino".

Io all' epoca non ero motorizzato - neanche in quinta liceo, in virtu' della giovine eta' ...
ma mi ricordo di un vecchio coupe' Alfa ( quadrifoglio verde) talvolta usato per i filoni.
Solo, non mi ricordo piu' di chi fosse !! ( forse di Eddy Portelli ?)


 
Arna...e sei subito "alfista"



Duna, "l'auto che cappotta anche da ferma" (Cuore)


  
Ehi Gringo ... la machina .... vavavuumaaa !!


Il Pandino


La Uno

9 commenti:

vito ha detto...

A quei tempi la macchina ce la sognavamo. Ricordo che a stento mia madre mi faceva guidare la mitica 500 per un breve tratto di via Astronauti. I più fortunati,quelli già patentati e più grandi, venivano a scuola con la macchina. Era già dfficile "acchiappare" qualche donzella, figuriamoci senza essere motorizzati.
Vi ricordate della battuta del TPS?
Non era un cinquantino, ma tacco,punta e suola. Era la nostra risposta alla ragazza che chiedeva: come vieni a prendermi stasera (anzi oggi pomeriggio, quale sera).Max pezzali: gli anni d'oro del grande Real,gli anni delle immense compagnie,
gli anni in motorino sempre in due...
Durante l'ultimo anno del liceo, divenni uno dei fortunati poichè mi fu regalato un "Si" blu.
Non cambiò molto con le ragazze, forse loro già pensavano alle macchine quando noi avevamo i motorini, però questo mi permise di svegliarmi alle 8,10 e di arrivare in orario a scuola.
Le immense compagnie erano con Ciro, praticamente cresciuti assieme sia negli anni in cui lui ha frequentato il Liceo sia dopo.
Eravamo sempre insieme. In quel periodo mi ha fatto conoscere la musica. Ricordo che ascoltavamo i Pink Floyd ogni giorno, io pivellino, per dirla alla Fonzarelli, conoscevo solo The Wall. Scrivevamo dovunque sui muri il nome del gruppo. E poi gli Eurythmics con swet dreams. Ma erano anche gli anni di Teresa De Sio con Voglia 'e turnà.
Bennato con è arrivato un bastimento etc.
A volte usavamo il furgonato del papà di Ciro per andare alla ricerca di munacielli e vecchi conventi di suore.(brrrrrrrrrr), ricordi Ciro quando la macchina non partiva più e si appannarono i vetri? che strani gusti che avevamo.Sì che erano begli anni, eranio proprio gli anni di Happy Days e di Ralph Malf....

Anonimo ha detto...

Voglio la Simca 1300 break!
L'auto della mia vita!
Non ne abbia a male il mio Paliatone (Palio 1700 td) ma ci sono cresciuto il quell'auto. Purtroppo non riesco a trovarne neanche il modellino. Se un giorno ne trovassi una (reale)in condizioni decenti farei anche una follia per averla.
In quella Simca che ormai andava via verso lo sfascia carrozze, con macchie di ruggine grandi come un Supersantos e dello stesso colore di quest'ultimo dopo il campionato estivo sul campetto di via degli Astronauti;se ne andava buona parte della mia infanzia, e mi avviavo verso una spigolosa adolescenza, limata solo dalle amicizie di sempre.
Saluti Ciro

antarta ha detto...

Avete evocato Via degli Astronauti, trait d'union tra San Sebastiano e San Giorgio a Cremano?

Voi due la conoscete meglio di me...ma forse non conoscete il punto di vista del 'passante'.

Se il 175 tardava troppo e il tempo non era troppo inclemente il T.P.S. detto anche 'pedibus' per via degli Astronauti era il nostro "piano B" preferito.
"Noi" eravamo in genere Peppe de Marco, Nando Muscariello prima che entrasse nel giro dei motorini, a volte Franco Generoso e ovviamente gli Astronauti "resident", ma mi e' capitato spesso di farla anche da solo, con il relativo conforto
del mio walkman grosso quanto una radio militare e dall' audio di pari qualita', rimuginando sui miei
amori impossibili e su quanto fossero impossibili.

Scorciatoia attraverso una scuola elementare, col cancello a volte aperto - altre volte chiuso "a cazzimma" per non farci passare.

Poi c'era il campo sportivo...e il traliccio dell' alta tensione il cui ronzio si confondeva in estate con quello delle cicale, e la fermata obbligatoria alla villa all' angolo per fare incazzare il cane da guardia.
Nando Muscariello, dopo esser stato colto di sorpresa una volta, se l'era legata al dito ed aveva instaurato questa simpatica abitudine.

Sfortunatamente venne il giorno che il padrone di casa se sfasteriaje e lascio' il cancello semiaperto...... GUAGLIU' FUIIIITE !!!!

Ricordo pure un gran fetente (ma non mi ricordo chi!! - ah, ma se me lo ricordo...) che si divertiva a catturare gli scarrafoni e lasciarli cadere con noncuranza
nel colletto della camicia dei compagni di classe e di strada!

Via degli Astronauti pero' dava il massimo in primavera.
Con tutti quegli alberi di albicocca in fiore pareva il viale di un parco di Tokyo durante la festa del 'sakura': tappeti di petali, un profumo da rimanere storditi, e il Vulcano ammiccante sullo sfondo.

Poi veniva casa di Armando, casa di Vito, casa di Ciro, e il famigerato incrocio a "T" con la "cuparella", una sorta di lagno pavimentato che in caso di pioggia tornava immediatamente alla sua vocazione originaria.

Ricordo molto fumosamente un aneddoto che coinvolgeva Paolo Marino, Carlo Torsi, un motorino
e quell' incrocio a "T".
Se Paoletto ci sta leggendo lo invito a ri-raccontarcelo!

In primavera la 'cuparella' diventava una specie di tratturo costeggiato di avena e orzo selvatici - quelle piante con le spighette appuntite che ti si appiccicano dappertutto, munizioni per spettacolari battaglie all' ultima 'frezzetella'.

Anonimo ha detto...

Purtroppo la Cuparella non è più tale. Oramai è una strada a scorrimento veloce. Di poetico non ha che il ricordo di quelli che come te l'hanno percorsa per decenni.
Oggi trovare la poesia tra le nostre strade è veramente difficile, ma la necessaria lirica d'ogni giorno, più che mai risulta necessaria, per aprezzare quello che c'è ancora di bello e che vale la pena tutelare.
Gli albicocchi in fiore, i merli assatanati che annunciano la primavera,le erbacce che nonostante tutto continuano a incorniciare i nostri sciagurati percorsi, cani, gatti e coppiette imperterriti continuano ad essere protagonisti della scena e delle quinte di via degli Astronauti. Purtroppo Ciruzzo o'scemo (si prega di non ironizzare sulla scontata omonimia)non accompagnerà più le nostre passeggiate, ormai scomparso nei meandri di una società insensibile e irrisoria.
Tiremme innanz!
Ciro

vito ha detto...

La mitica via degli Astronauti.
Una volta, sempre con Ciro, ipotizzammo di creare la repubblica indipendente di via Astronauti.
Questo perchè era una strada sui generis, tanto bella quanto romantica. Luogo di ritrovo per gli amici,luogo per appartarsi per le coppiette, unico campo di calcio violabile abusivamente da parte di tutte le squadre del circondato, luogo che esprimeva la forza della natura con gli alberi in fiore, con i suoi colori ed i suoi profumi.
Luogo anche poco conosciuto, basti pensare che finita la scuola potevamo giocare a pallone per strada per ore senza che nessuna macchina interrompesse i nostri dribbling.
E poi era tutto come ricorda Antonio: la casa ad angolo con il terribile cane, la casa di Ciro, quella azzurra di Armando e poi la mia e poi ancora la cuparella......
Una cosa però non la dimenticherò più: la grande caduta con Armando.
Eravamo sul mio Si e alla prima curva vediamo due ragazze della "cooperativa dei ferrovieri"che salutiamo facendo i bulli; loro ci sorridono e noi acceleriamo per affrontare la seconda curva all'altezza di Bianchina (chell'ro ppane).
E qui che succede l'imprevisto: in piena curva Armando si abbraccia sempre di più al mio torace ed io accelero mantenendo la posizione di guida. Unico neo e che eravamo senza il motorino. Stavamo affrontando la curva scivolando sull'asfalto così dolcemente che solo alla fine della curva ci siamo resi conto dell'accaduto che è rimasto nella storia della strada:
Grande figur'e merd con le fanciulle. Da qui il nome della strada intitolato a noi: VIA Armando e Vito da San Sebastiano.

antarta ha detto...

Per le strade di San....Francisco? No, Sebastiano!

Si, perche' non c'era solo via degli Astronauti.

Altro luogo topico della mia vita da liceale e' stato per un periodo la zona tra Viale (o Via?) Michelangelo e la Via Panoramica. Il pomeriggio ci si dava appuntamento in viale Michelangelo fuori casa di Gianluca Ammendola. Io in verita' ero una specie di
clandestino della timidezza, c'ero ma non c'ero, e se c'ero parlavo poco.

Venivo su con il solito 175, ma a volte rimediavo un passaggio sul motorino - chiaramente all' insaputa dei miei superansiosi e iperprotettivi genitori.

Ricordo il 'boxer' di Sasa' Cioni che arrancava su per la salita, e Sasa' che mi diceva di mettermi a dieta (e non e' che avesse torto).

Altre volte credo di aver scroccato un passaggio a Nando che aveva a sua volta scroccato il motorino a qualche amico.

Passavamo pomeriggi interi a parlare di tutto e niente - musica, calcio, ma il pezzo forte era la contabilita' dei "pali" (duedipicche) che Loredana rifilava a raffica all' eroico Nando, che per nulla intimorito, stoicamente e amorevolmente si dotava di Lasonil e persisteva nei suoi intenti...

Ricordo diversi personaggi di quel periodo- di alcuni mi e' rimasto veramente solo il nome e un vago ricordo, e sarebbe bello si facessero vivi su queste pagine...

Il sopra citato e mai dimenticato Sasa' Cioni, ed esempio.

E poi, in ordine sparso, Max Soria, Gianluca e Loredana Ammendola, Marta Milo, Rocco Curcio, Marzia Suraci (o Surace?), Gigi ... ? Calvetti ? , Monica non-mi-ricordo-il-cognome, tanti altri di cui ricordo le facce ma
purtroppo non ricordo piu' neanche piu' il nome...

Ah! E naturalmente Mario Barone con il vespino 50 preparato, ammaccato e tutto coperto di adesivi ( Napoli calcio..e ..un gigantesco logo dei Rolling Stones, quello con la linguaccia di fuori ?? )

Salvatore ha detto...

Ciao a tutti. Non so chi ci sia dietro questo blog ma Vito non può che essere Vito Rivellini e scommetto che Ciro è Ciro Teodonno! Spero vi ricordiate di me...un ex studente del Liceo di san Sebastiano ...Salvatore Angrisano. Se mi conoscete vi prego...fatevi vivi. Vivo a Roma da 8 anni ma nella mia mente quegli anni del Liceo restano..MITICI! Un caro abbraccio a tutti quelli che mi conoscono!

SALVATORE ANGRISANO

antarta ha detto...

...e Antonio e' Antonio Tartaglia :)

Ciao Salvatore!

Alla Scoperta ha detto...

Abbiamo una proposta interessante per te

Blog help

  • chiunque puo' lasciare commenti ad un post, cliccando sul link 'commenti' in fondo al post stesso
  • Per diventare autore: contattare antarta@libero.it
  • Per gli autori: per aggiungere un nuovo post o si usa il sito, oppure si puo' inviare una e.mail all' indirizzo 'anttarta.torricelli@blogger.com'. Il vostro messaggio, testo piu' immagini di dimensione massima 10Mbytes, verra' pubblicato in automatico.

Che juorn'e', e che ore so' ?