mercoledì 12 marzo 2008

Biùtiful Cauntri (io speriamo che me la cavo)

Biùtiful

Ieri sera, mosso da spirito ambientalista e istinto di sopravvivenza, sono stato a Mercogliano per vedere  il film Biùtiful Cauntri.

Speravo di confrontarmi sulle tematiche messe in risalto dalla pellicola e trasformarmi in un novello Renzo Tramaglino per aizzare orde di cittadini inferociti contro le inefficienze governative.

Ma, incredulo, all'entrare nella sala, mi sono subito reso conto che le mie velleità da istigatore di masse si sarebbero ben presto convertite in quelle di massone, ehm, o meglio carbonaio!

In effetti nella saletta adibita alla proiezione eravamo solo in tre!

Io, un amico che mi faceva compagnia e un tipo dall'aria un po'sospetta!

Mah! Avrà sbagliato sala, mi son detto, eppure film osé , a parte la solita e indesiderata monnezza americana, non ce n'erano.

Ma comunque essere lì ne è valsa la pena. Non che le cose narrate dal film non fossero note ma erano ben raccontate con un giusto equilibrio tra poesia e fatti.

Sì i fatti, quelli che purtroppo mancano nella grande maggioranza dei mezzi di comunicazione.

Non so se avete notato ma i media nazionali, come TG2, RAI-RADIOTRE-Prima pagina tra i tanti, e addirittura la ormai per me non più mitica Gabanelli di Report, sostengono la tesi antropologica sulla monnezza napoletana.

Infatti, oggi, secondo la vulgata nazionale, noi, brutti, sporchi e cattivi napoletani, la spazzatura ce l'abbiamo perché ce la meritiamo.

Infatti, non meglio chiarite "antropologiche rissosità" da "plebaglia" napoletana "con pericolo d'esportazione"sembrerebbero giustificare la drammatica situazione nostrana.

Ma, in verità a me sembra che il gotha della carta stampata nazionale si sia perso in queste sterili  quanto assurde speculazioni. Molti di loro, anche in malafede, hanno però perso d'occhio coloro che spesso li foraggiano, che con la situazione dei rifiuti in Campania centrano, e come!

Basti ricordare la mai troppo citata Impregilo, che, impresa meneghina, ha, dati alla mano, partecipato abbondantemente allo scempio del territorio campano. Sapevate chi era alle redini della multinazionale fino a poco tempo fa? Romiti! L'accostamento, del più volte inquisito manager, alla RCS è facile e scontato, e giustifica di conseguenza l'andamento dell'informazione nazionale. Del resto è molto più facile alimentare un luogo comune che puntare il dito contro i poteri forti che comandano il nostro paese e le sue opinioni.

Avrei potuto parlare anche della Montefibre o dell'inceneritore di Acerra, che tra l'altro doveva essere terminato dalla ditta lombarda, potrei menzionare le tonnellate di rifiuti tossici sversati  nella nostra regione dal' efficiente nord, ma tanto, pur essendo tutto sotto gli occhi di tutti, perché ci sono dei processi in corso su tali argomenti, l'opinione pubblica si scaglia contro i campani dal primo all'ultimo. Eppure se più su ho parlato di poesia è perché così definisco la passione di coloro che con dedizione e sacrificio lottano per tenere alta la dignità delle nostre terre.

Qualcuno avrà sicuramente le sue colpe, ma perché piangersi addosso quando possiamo chiedere il conto ai nostri amministratori, ma attenzione, non limitiamoci all'estetica, non accontentiamoci di non vedere più la spazzatura per strada, perché come è successo in passato le discariche ci avvelenano lentamente e inesorabilmente.

Le elezioni sono vicine, pensateci!

Ciro

1 commento:

antarta ha detto...

Gli italiani si illudono di essere migliori di noi napoletani.
E' sempre stato cosi' a partire dal 1860.
Hanno invaso un regno economicamente in piena salute, lo hanno depredato e depauperato oltre ogni limite immaginabile. Con l'appoggio delle forze peggiori che il Sud poteva esprimere all' epoca - traditori, disertori, camorristi.

Poi hanno tirato fuori la storia che il Meridione e' arretrato, solo per continuare a depredarlo meglio di risorse economiche ed umane.

Ci hanno raccontato un' altra Storia, tutta tricolori e fanfare risorgimentali,ma la Storia come e' noto la scrivono i vincitori (anche se il buon Prof. Piccolo ha sempre cercato di farci sentire anche l' altra campana)

http://www.ilportaledelsud.org/rec-ressa.htm

Napoli, oggi, e' il paradigma (e il risultato) dell' Italia intera.

Che sta inesorabilmente affondando, non per colpa di amministratori locali incapaci, ma per colpa di politici che (quando va bene) non sanno fare di meglio che gli amministratori!

Che non sono piu' capaci di esprimere visioni di lungo termine e prendere una qualsiasi decisione.

Si limitano (ancora, quando va bene) a far quadrare i conti anno per anno e a cercare di non scontentare nessuna delle corporazioni che continuano a strozzare l'economia e ad impedire all' Italia di 'fare sistema'.

Ma la classe dirigente e' purtroppo espressione di noialtri.
Finche' non toccano i miei interessi, chissenefrega.
Finche' la mondezza non arriva fino al metro quadrato fuori dell' uscio di casa mia, chissenefrega...

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