domenica 23 marzo 2008

Postcards from 1987









Direttamente dall' album di Vito: la festa del suo diciottesimo compleanno.
Per quanto mi riguarda, era l'epoca dei grandi cambiamenti.
Scomparso il famigerato caschetto nero che mi era valso il nome di battaglia di "Tirs4Firs il Guerrigliero", iniziava a comparire un capello lungo che di li' a poco sarebbe evoluto in un fluente codino. Iniziavo anche a pretendere di comprarmi da solo i vestiti - movimento di protesta contro i vestiti scelti da mamma', che mi avrebbe portato di li' a poco ad adottare un look 'dark '- spolverini neri, magliette nere a collo alto, anfibi e croci di Malta. Per combattere la sempre presente tendenza al sovrappeso passavo dalle due alle tre ore al giorno in palestra. E avevo imboccato il tunnel delle 'cattive compagnie' e delle Marlboro di contrabbando ( 1 pacchetto e 1/2 al giorno), dal quale sarei uscito - malconcio e affumicato - solo tredici anni dopo).
Sugli altri non commento - aspetto che lo facciano loro.
Mi limito a notare le pieghe dei pantaloni di Franco - rigorosamente all' esterno, e rigorosamente 'a zompa-fuosso' come usava all' epoca!!!

Aggiungo al 90' la famigerata foto con la torta-scudetto.

Aggiungo anche la foto con Vito beato tra le donne. A parte le sempreverdi Stefania, Marinella e Anita mi pare di riconoscere la cugina di Marinella, di cui non ricordo piu' il nome, e Viviana - la sorella di Gianfranco Tufano.

P.S:

Oh-MIO-DIO !!! Una delle magliette autoprodotte di Ciro ( Flash Gordon !!!)

7 commenti:

vito ha detto...

Il mio 18° compleanno.Eravamo a circa un mese dalla maturità. Il pallore del viso domina sovrano. Erano iniziate le nottate fatte di studio e di paure. Moana imperversava di notte su tv private che per fortuna non siamo mai riusciti a captare grazie ad APPARECCHI AUDIOVISIVI E AD ANTENNE NON ADATTE. Altrimenti........buonanotte maturità. Per fortuna ci deliziava il Napoli. Strade imbandite a festa, vicoli di Napoli colorati a più non posso. Ricordo che anche da casa mia partivano degli enormi teloni azzurri che legammo dalla parte più alta fin giù al cancello d'ingresso. La stessa torta per il mio compleanno era tricolore come si vede dalla foto. Ma lo scudetto del maggio era ormai alle spalle. Si avvicinava la MATURITA'.
E come spesso capita,il vostro Vito è pronto a stupirvi con documenti d'epoca.Ecco a voi un resoconto dettagliato del periodo.
XLV COMMISSIONE, San Sebastiano al Vesuvio.
Rappresentanti di classe: Caparrotti Eugenio, Sacco Manlio, Gionti Pasquale, Cilento Teresa.
Presidente: Cattolico Guido, Sessa Aurunca. Italiano: Romano Giovanni, Lagonegro. Matematica, Cioffi Franco, Cervinara.Inglese, Abundo Aldo, Verona.Scienze naturali, Foglia Lidia, Portici.
Alcuni mi sembra però che furono sostituiti.
Venerdi 19 Giugno.
Stamane c'è il compito di Italiano.
Alle 8,30 si fa l'appello fuori la soglia dell'ingresso principale. In ordine alfabetico e di classe vengono chiamati i ragazzi.
Immediatamente vi è una corsa al III piano per occupare i posti. Schieramento ricordato, mio e dei miei vicini di battaglia:
Boccalatte- Andolfi
Murolo Antonella-Alaia Cristina
Stella Pino- Capoluongo-Generoso
Achella-Tufano-Rivellini
Savino-Salera- Crisano
Ricordo solo questa disposizione, quindi solo il settore nord-est dello schieramento. Avanti a tutti le più brave della sezione C per fronteggiare faccia a faccia il nemico.
Alle 9.10 si apre finalmente la busta con le 4 tracce. Le legge con la sua maestosa voce il prof Caparrotti.
Alle 9,15 iniziamo a scrivere. Si consegna alle 15,15.
Dopo circa due ore dall'inizio, l'astuto prof di Inglese trascina con sè il presidente della commissione. Questi era un tipo simpatico, molto grasso, con i pantaloni tirati su fin al diaframma, occhiali e capelli cortissimi a spazzola vestito anni '60.
Evidentemente il prof trascinò giù il presidente per offrirgli qualcosa di appetitoso visto che le ore passavano e l'appetito gli divorava i pensieri.
Ricordo che andavano spesso a cena insieme nei giorni che precedevano l'esame.
Questa mossa permise di scopiazzare qualcosa a chi non aveva ancora iniziato a scrivere.
Rimangono al piano di sopra il prof Sacco, che distribuisce consigli a tutti, il prof di scienze, la professoressa di francese e quella di inglese.
Finalmente c'era più libertà e i volti erano ritornati più sorridenti.
Lunedì 21 Giugno
Compito di matematica.
Dopo l'igresso, questa volta la corsa è per arrivare ai posti nel corridoio, quasi al buio. Qui il copiare era naturale. Tutti cercano Franco Generoso. Tutti faranno girare alcune tracce svolte che arriveranno a molti.
E anche questa è fatta.........
Appuntamento agli orali dei quali purtroppo ricordo poco.

vito ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Claudio ha detto...

La prima foto devono prenderne visione il Tufano ed il Rivellini, come si fa a non riconoscersi o a non riconoscere una persona che è stata al tuo fianco per 5 anni (dico CINQUE)?

vito ha detto...

Claudio, dove eri per i miei 18 anni? o c'eri anche tu?
Boooh. ormai alcune persone in foto non le riconosco più.
Ma perchè Gianfranco fa le corna a Paolo Palumbo?
Tutta invidia...

vito ha detto...

Le magliette di Ciro. Che belle. A quei tempi facevo atletica a livello agonistico e ricordo di essermi fatto preparare una maglia da Ciro che sfoggiavo sui campi per le gare. Tutti la guardavano, tutti la ammiravano. Non ricordo nemmeno cosa ci fosse scritto sopra, ma era bella.
Claudio mi sembra non ci fosse alla mia festa come pure Sonia, unica assente veramente importante. Da allora non si è più vista.
Provo a dare una spiegazione all'assenza di Claudio. Forse Gianfranco l'ha chiamato , ma dopo un'ora di attesa se ne andato. Eh eh, Claudio, non cambi mai.
Altra figura mitica alla festa è quella di Ciro Punzo, mio amico e meteora del liceo. Mi pare avesse frequentato solo il II anno. Memorabile la fronte che gli scasso Carlo Torsi, incasandolo ripetutamente nel muro all'ingresso del liceo. Altri tempi.... Tempi di arti marziali...
Ad Antonio vorrei ricordare un suo lampo di genio che trasformò una nostra figura di merda in opera d'arte: ennesima rassegna del verde, con il prof Imperatrice che mette la palestra a disposizione delle classi. Ogni classe aveva diritto ad uno spazio tipo stand dove fare sfoggio di fantasia e di arte. Vennero fuori piccoli capolavori tranne uno! il nostro stand: na vera chiavica. Cartoni arrotolati pittati di marrone, una vasca da bagno recuperata dal mitico Celestino, una zona fatta con pezzi della pista di atletica del liceo. Insomma non sapevamo nemmeno noi cosa fare e cosa rappresentare. Ma ecco che improvvisamente Antonio tira fuori dal cilindro l'idea geniale: e se fosse un ipotetico paesaggio lunare abitabile dai terrestri un domani? ecco allora che tutta quella munnezza si trasforma in una cosa unica sulla luna.
Vi ricordate nel film di De Crescenzo a proposito dell'arte contemporanea mentre osservano al museo un cesso ed un suo allievo (Benedetto Casillo mi sembra) dice: " ma se tra cento anni sottoterra trovano questo pezzo diranno me è un cesso o un'opera d'arte? ebbene il nostro cesso d'incanto era diventato un insospettabile paesaggio lunare, un'opera d'arte contemporanea. Meritammo i complimenti di tutti, perfino del Sindaco. A quel punto eravamo salvi; potevamo buttarci pure la munnezza sopra, avrebbe avuto un senso. Bravo Antonio.
Un quiz degli anni '80 alla maturità.
Quante facce ha la luna? chiese il prof di scienze ad un alunno.
Beh, un paio, ...molte...tantissime.....ma poi...dipende, comunque non poche.
Chi è l'autore della risposta oserei dire impeccabile?
A voi l'ardua sentenza.

antarta ha detto...

Me lo ricordo, il commissario di Verona!
Che razza di scherzo.
Su un muro si e uno no, all' epoca, si leggeva a caratteri cubitali "scusa me**a se ti chiamo Verona"...

Del giorno degli orali mi ricordo la strizza terribile, e tua madre, Vito, che era li' fuori dall' aula degli esami a dare coraggio a tutti.

Mi ricordo le tecniche di training autogeno per scaricare la tensione. Ci chiudevamo in un' aula vuota a tirarci cancellini, o a far rimbalzare palline di gomma contro le pareti...

Anonimo ha detto...

Devo ammettere che rivedermi a distanza di tanti anni mi ha fatto un certo effetto. Sarà stata la montatura dei miei occhiali o le mie variopinte magliette ma devo dire che a stento mi riconoscevo. E' stata la famigerata t-shirt Flash, ispirata all'eroe dei fumetti d'annata Flash Gordon, che ha dissipato ogni dubbio sulla mia identità.
All'epoca usavo crearne molte di queste magliette, e anche quando ho smesso di produrne ne andavo ancora molto fiero non per la loro eventuale bellezza ma per il valore intrinseco che per me rachiudevano.
Una parte di me o meglio quella parte di me che volevo condividere con gli altri era configurata in quelle carisma da bancarella, che per molti di noi, all'epoca, erano meglio di una camicia della Boreal!
Non ero, e non lo sono ancora, avvezzo alla dialettica nè all'oratoria, salvo buone dosi di Aglianico,e comunque la mia indole nevrotica me lo ha sempre impedito, ma la mia adolescenza ha avuto largo sfogo e rappresentazione grazie al disegno e alla musica.
Quale modo migliore quindi quello di idossare la propria indole.
Molto diplomaticamente esprimevo le mie opinioni, i miei gusti musicali, le mie sensazioni del momento, le mie emozioni, il tutto talvolta mescolato assieme dove costituivano un un messaggio non sempre comprensibile per i più anche se esteticamente il risultato era carino. Quello che importava allora come oggi era esprimere me stesso con tutte le mie passioni ed emozioni.
Non so se ne ho ancora qualcuna conservata in qualche antro o sperduta nello stipetto dei miei ricordi, ma sarebbe bello indossarne una al prossimo, spero venturo, raduno.
Nuove taglie permettendo e incursioni prima materne e coniugali poi potrebbero, nel nome del sacrosanto ordine costituito, averne vanificato il rinvenimento.

Saluti Ciro

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