lunedì 1 dicembre 2008

Specchio dei tempi

Il nostro caro presidente del consiglio con lacrime di commozione ha sancito il passaggio di forza Italia nel PDL .

Dopo quattordici anni di fervente e assidua presenza nel panorama politico italiano, il movimento/partito cessa il servizio per la causa liberista e sfocia in un qualcosa di più vasto, e, apparentemente, ancora sconosciuto.

Nel novantaquattro, quando il cavaliere scese in campo, i più lo presero con ironia, qualcuno si scandalizzò, ma molti lo sottovalutarono ma infine fu lui a vincere, iniziando una prolifica e proficua carriera politica.

L'errore più grave, ammesso che lo si voglia definire tale e non una scusante all'insipienza politica della classe politica tradizionale, fu quello di stigmatizzare il buon Silvio come il male assoluto della nostra società. Non ci si rese conto che forza Italia ne era il frutto, non era che l'abito perfetto da far indossare alla società italiana, un punto d'arrivo o forse di partenza dell'italiano del nuovo millennio.

Sono convinto però che se non ci fosse stato Silvio Berlusconi a prendere le redini dell'Italia post-tangentopoli, prima o poi ne avremmo avuto uno più o meno simile e magari, "di sinistra".

Uno dei suoi grandi meriti, a sentirlo, è stato quello di aver dato agli italiani un nuovo concetto di televisione, ventiquattrore di trasmissioni no-stop, contro i ben più ridotti palinsesti statali dell'epoca della sua ascesa.

Se bastasse solo questo a migliorare un paese!

Io ricordo invece con nostalgia quando si aspettava la tv dei ragazzi alle cinque del pomeriggio, e ricordo con quanta emozione si assisteva ai film della Fiera della casa, quelle meravigliose mattinate di giugno, o la gioia per gli scanzonati Giochi senza frontiere di quelle spensierate sere d'estate. La televisione non era che una parte, neanche tanto rilevante, delle nostre giornate, suddivise tra scuola, che all'epoca durava molto meno, passeggiate in campagna e le interminabili partite a porta romana sotto casa.

Adesso purtroppo i prodotti televisivi son ben diversi, perché lo sono i fruitori stessi. L'italiano, dal dopoguerra in poi, ha acquisito o ha cercato di farlo, una consapevolezza sempre maggiore delle proprie necessità, o presunte tali. La televisione ha contribuito a forgiare una coscienza della propria emancipazione da un concetto patriarcale di stato, e in questo è sopraggiunto infine Berlusconi, pigmalione delle italiche velleità. Il pifferaio magico è tornato stavolta in aiuto di tutti coloro che vedevano frustrate le loro aspirazioni e oggi le vedono concretizzate nel messaggio teletrasmesso.

Una nuova epica giullaresca si diffonde nell'etere.

In questo gioco del dare-avere , di duplice influenza tra media e cittadino, dove invece dei Fratelli Karamazov si offre l'isola dei famosi, dove invece di grandi inchieste si offrono telegiornali spettacolo, dove le notizie stesse sono degli spot criptati, a proposito, non so se avete notato lo spot di un prosecco tanto apprezzato dalla first lady Obama sul tg1.

Dal canto mio, rischiando di essere retorico, preferisco rimanere un po' Peter Pan, ostinandomi coscientemente ad essere malinconicamente attraccato ai miei ricordi d'infanzia quando il cielo era celeste di un celeste che più non si poteva e il verde era brillante e griili e cicale erano la colonna sonora delle mie giornate.

Salute, Ciro

 

Nessun commento:

Blog help

  • chiunque puo' lasciare commenti ad un post, cliccando sul link 'commenti' in fondo al post stesso
  • Per diventare autore: contattare antarta@libero.it
  • Per gli autori: per aggiungere un nuovo post o si usa il sito, oppure si puo' inviare una e.mail all' indirizzo 'anttarta.torricelli@blogger.com'. Il vostro messaggio, testo piu' immagini di dimensione massima 10Mbytes, verra' pubblicato in automatico.

Che juorn'e', e che ore so' ?